Dichiarazione dei Redditi 2020
Ritardi, sanzioni e omissione

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Una delle novità confermata nel decreto Ristori Quater, è il rinvio del termine di trasmissione della dichiarazione dei redditi (ex Unico) fissata al 10 dicembre 2020, rispetto alla scadenza ordinaria del 30 novembre.

Per essere considerata valida e tempestiva, la dichiarazione dei redditi dev’essere presentata sino al termine ultimo di presentazione.

Il contenuto della dichiarazione dei redditi una volta presentata, può essere modificato.

Dichiarazione dei redditi integrativa: quando è stata presentata anche dopo la scadenza dei termini ordinari per correggere o integrare la dichiarazione valida e originaria, una nuova dichiarazione (integrativa) completa di tutte le sue parti, su modello conforme a quello approvato per il periodo d’imposta cui si riferisce la stessa.

  • Se l’integrativa viene inviata entro i 90 giorni dalla scadenza del termine di presentazione ordinario, comporta una sanzione fissa di 250 euro ridotta a 1/9 con il ravvedimento operoso (27,77 euro) e si dovrà regolarizzare l’eventuale omissione del versamento con le regole del ravvedimento operoso.
  • Se l’integrativa viene inviata oltre 90 giorni dalla scadenza del termine di presentazione ordinario, le sanzioni e gli interessi salgono. Salvo specifiche irregolarità dichiarative, le sanzioni possono essere ridotte con le regole del ravvedimento operoso.

Per regolarizzare la dichiarazione dei redditi 2020, il termine dei 90 giorni scade il 10 marzo 2021.

La dichiarazione dei redditi può essere presentata in ritardo.

Dichiarazione dei redditi tardiva: si considera valida ai fini fiscali se la dichiarazione viene inviata entro i 90 giorni dalla scadenza del termine di presentazione ordinario ed è soggetta alla sanzione fissa di 250 euro che beneficiando del ravvedimento operoso può essere ridotta a 1/10 (25 euro).

Cosa accade se non viene presentata la dichiarazione dei redditi?

Dichiarazione dei redditi omessa: quando la dichiarazione viene presentata con un ritardo superiore ai 90 giorni dalla scadenza del termine di presentazione ordinario, viene comunque considerata omessa; e la sanzione è pari a 250 euro se non sono dovute imposte, e tra il 120% e il 240% dell’ammontare delle imposte dovute con un minimo di 250 euro.

Se la dichiarazione omessa è presentata entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo, e prima dell’inizio dell’attività di accertamento, sono previste sanzioni pari a 150 euro se non sono dovute imposte, e tra il 60% e il 120% dell’ammontare delle imposte dovute con un minimo di 200 euro.

Se la dichiarazione non viene presentata entro i termini, è reato dell’omessa dichiarazione dei redditi.

Il reato sussiste nel momento in cui si supera la soglia di 50 mila euro di imposte evase e viene punito dalla Legge con la pena della reclusione da 2 a 5 anni.

Fonti: Fiscomania, Informazione Fiscale, Fisco e Tasse.

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Salvatore e Carlo Iadevaia

Dottori Commercialisti e Revisori dei Conti
Fondatori dello Studio Iadevaia

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